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lunedì 14 aprile 2008

Curiosità sui bronzi di Riace




BRONZI RIACE: RITROVATI 35 ANNI FA, MA FORSE ERANO TRE


I due famosi Bronzi di Riace erano forse tre. E' questa l'ipotesi che si fa strada a 35 anni dal ritrovamento dei due guerrieri greci, avvenuto il 16 agosto 1972 nel mare di Riace, a un centinaio di chilometri da Reggio Calabria. L'ipotesi di una terza statua è legata alle scoperte di un ricercatore di Vibo, Giuseppe Braghò, secondo il quale mancano vari reperti che erano con i bronzi. Ma soprattutto una foto inedita mostrerebbe la presenza di una statua diversa da quelle che conosciamo. Sulla vicenda indaga la magistratura e Braghò ha indicato ai carabinieri il nome di una persona che all'epoca casualmente avrebbe assistito alla trafugazione di uno scudo e una lancia e che è pronta a testimoniare. Ma non è tutto, perché Braghò é venuto in possesso anche delle bobine registrate con la voce di un uomo che nel 1981 sosteneva di essere stato il mediatore tra emissari del Getty Museum americano, interessati a reperti archeologici venuti in possesso di alcuni pescatori. Il fatto, se fosse vero, sosterrebbe la tesi, peraltro sempre rigettata dal Getty Museum, che alcuni reperti archeologici legati ai Bronzi di Riace abbiano preso la via dell'America. Ogni cosa andrà dimostrata, naturalmente. Ma della storia dei Bronzi di Riace molte domande sono ancora senza risposta. Ad esempio, non è chiaro da dove provenissero. Forse un porto greco, ma quale? E dove erano diretti? A Roma? E quando sono finiti in fondo al mare? Perfino il ritrovamento delle due statue, il 16 agosto '72, da parte del turista romano Stefano Mariottini, sub dilettante che trascorreva le vacanze a Riace, fu messo in discussione da quattro ragazzi del posto che dicevano di averle avvistate per primi. La storia fini' in tribunale e vinse Mariottini. Erano statue di straordinaria bellezza, forse del V secolo a.C. Alte 2 metri e 1,98 , raffigurano due guerrieri nudi. Uno barbuto, atletico, di colore nero. Il secondo più robusto, con il corpo verdastro e più lucido, privo di un occhio. Le statue trasmettono una sensazione di potenza e armonia. Con scarsa fantasia, per distinguerle vennero denominate statua A e statua B. Da allora questi sono i loro nomi. Restaurate prima a Reggio e poi a Firenze, nel 1980 il Presidente Pertini le volle al Quirinale, dove accorsero migliaia di visitatori. Un milione di persone le videro a Reggio fra il 1981 e il 1982. Uno dei bronzi raffigura Tideo, eroe dell'Etolia, figlio di Ares. L'altro sarebbe Anfiarao, guerriero che profetizzò la propria morte a Tebe. Secondo gli esperti, le due statue forse facevano parte di un gruppo di bronzi collocato nella piazza principale di Argo, un monumento agli eroi che fallirono nella conquista di Tebe, e ai loro figli che riuscirono poi nell'impresa. Il gruppo di Argo comprendeva dunque i bronzi di Riace e altre statue, una quindicina in tutto. Ma che ci facevano i Bronzi nel mare di Calabria ? E' probabile che le due statue fossero in viaggio verso Roma, ma un naufragio ha rovinato tutto. E le altre 13 statue erano tutte insieme ai Bronzi? Ed erano altrettanto belle? Qualche dubbio potrebbe toglierlo un'indagine approfondita sulla presenza di materiali metallici rilevata nel 2004 da una nave americana nella zona del ritrovamento. Il ministro dei Beni culturali Francesco Rutelli ha appena dato il via libera a una spedizione scientifica per verificare che cosa c'é sotto i fondali di Riace. Torniamo al terzo bronzo. Secondo la ricostruzione di Braghò, Mariottini, in una relazione del 17 agosto 1972, parlava di "un gruppo di statue" e affermava che "le due emergenti rappresentano due figure maschili nude... sono di colore bruno scuro (...) e si conservano perfettamente, il modellato è privo di incrostazioni evidenti". "A parte lo scudo che non c'é più - sottolinea Braghò - c'é una foto inedita che mostra un bronzo totalmente irriconoscibile per le incrostazioni, mentre le due statue sono definite dallo stesso Mariottini senza incrostazioni, anzi con modellato pulito. La foto mostra come il bronzo A non fosse affatto riconoscibile nei tratti. Allora qual è la seconda statua pulita cui fa riferimento Mariottini? Del resto, dell'esistenza del terzo bronzo si è sempre parlato senza però poterne dimostrare l'esistenza".

1 commento:

luca pagni ha detto...

BRONZI RIACE: RICERCATORE, SCUDO VENDUTO PER SEIMILA DOLLARI

STORIA RICOSTRUITA IN UN LIBRO, C'E' ANCHE RUOLO 'NDRANGHETA

(ANSA) - REGGIO CALABRIA, 21 MAG - Fu venduto ad un emissario americano di un importante museo per un importo di seimila dollari, a fronte dei venticinquemila chiesti, lo scudo appartenuto ad uno dei Bronzi di Riace e scomparso, insieme ad una lancia, al momento del ritrovamento delle statue avvenuto nel 1972.

I particolari della vendita dello scudo sono contenuti nel secondo libro sui Bronzi di Riace scritto dal ricercatore
Giuseppe Bragho', che sara' pubblicato dalla casa editrice Pellegrini, in vendita nelle librerie a partire dal 23 giugno.

Sulla scomparsa della lancia e dello scudo e' attualmente in corso un'indagine dei carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Artistico, coordinata dalla Procura della Repubblica di Locri.

Nel libro di Bragho' si fa riferimento anche al fatto che lo scudo fu trattenuto da esponenti della 'ndrangheta che
successivamente lo vendettero, attraverso un intermediario, ad un museo americano che pago' la somma di seimila dollari. La vendita dello scudo - secondo quanto rivela il ricercatore vibonese - avvenne a Roma in un ristorante gestito da un cittadino americano.

''La 'ndrangheta - sostiene Bragho' - trattenne lo scudo che fu venduto in un secondo tempo, sempre tramite un intermediario, ad un importante museo americano. Un elmo fini' invece ad un archeologo ma su questa vicenda preferisco mantenere ancora il riserbo perche' sto facendo ancora delle verifiche''.

Bragho', nel corso delle sue ricerche, ha raccolto la testimonianza di una donna
che vide il ritrovamento dei reperti ed il furto dei due oggetti appartenuti ai Bronzi.

Il racconto della testimone e' stato acquisito anche dai carabinieri che indagano sulla vicenda.(ANSA).

LE

21-MAG-08 10:49

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ZCZC668/SXR
Giustizia, Criminalità --> Criminalità Organizzata Arte, cultura, intrattenimento
R SPE S0B S41 QBXU

BRONZI RIACE:RICERCATORE,RUOLO 'NDRANGHETA SCOMPARSA REPERTI (ANSA)

- REGGIO CALABRIA, 14 MAG -

Anche le cosche della 'ndrangheta
ebbero un ruolo nella scomparsa di alcuni oggetti appartenuti ai Bronzi di Riace.

E' quanto emerge dal secondo libro del ricercatore vibonese, Giuseppe Bragho',
che sara' nelle librerie dal 23 giugno prossimo e che racconta le vicende relative al furto di uno scudo e di una lancia appartenuti ai Bronzi. Bragho', nel suo primo
libro, sostiene, attraverso documenti e testimonianze, che con i due guerrieri, trovati nel 1972 nelle acque di Riace, c'erano anche una lancia ed uno scudo e probabilmente anche un elmo.

Il ricercatore non esclude anche l'ipotesi dell'esistenza di una terza statua.

Sul presunto furto e' attualmente in corso una indagine dei Carabinieri del
nucleo di tutela patrimonio artistico che e' coordinata dalla Procura della Repubblica di Locri.

''La 'ndrangheta - afferma Bragho' - trattenne per se' semplicemente uno scudo che fu venduto in un secondo tempo, sempre tramite un intermediario. Un elmo ando' a un archeologo ma su questo ultimo argomento preferisco ancora mantenere un assoluto
riserbo perche' sto effettuando delle ulteriori veriche.

La 'ndrangheta si interesso' della cosa non potendo fare a meno di notare l'eccessivo interesse subacqueo che si svolgeva, sin dal febbraio del 1972,
proprio nel mare di localita' Agranci di Riace''.

Sulla scomparsa della lancia e dello scudo appartenuti ai Bronzi il ricercatore vibonese ha anche raccolto il racconto di una testimone, sentita anche dai magistrati di Locri, che vide il ritrovamento delle statue.

Il racconto della testimone e' contenuto nel nuovo di libro di Bragho'.

''Tutto inizio' - prosegue il ricercatore - per un fortuito episodio.

Nella rete di alcuni pescatori del posto rimase, infatti, impigliato qualcosa di strano che non era un pesce. Da quel momento, piu' e piu' persone si interessarono alla caccia al tesoro.

Ma quando ci fu l'intervento dei militari della Guardia di Finanza la 'ndrangheta non si occupo' piu' della vicenda.

Non era conveniente,infatti,avere tra i piedi i militari''.

(ANSA).

LE14-MAG-08 14:00 NNNN


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http://www.patrimoniosos.it/rsol.php?op=getarticle&id=41540

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BRONZI RIACE: RICERCATORE; ALTRI REPERTI, INTERVENGA BONDI (ANSA)

- REGGIO CALABRIA, 13 MAG -

Delle anomalie metalliche, probabilmente dovute alla presenza di altri reperti archeologici, sono state riscontrate nei pressi della zona di ritrovamento dei Bronzi di Riace, avvenuta nell'agosto del 1972, nel corso di accertamenti compiuti dal Servizio Tecnico dell'Archeologia Subacquea del Ministero dei Beni Culturali.

A renderlo noto e' il ricercatore Giuseppe Bragho', che ha scritto un libro dal titolo 'I Bronzi: le altre verita''. Bragho', che sta per pubblicare la seconda parte del libro che sara' nelle librerie dal 23 giugno, ha denunciato anche la scomparsa di una lancia e di uno scudo appartenuti ai Bronzi.

Sulla vicenda e' in corso una indagine dei Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Artistico coordinata dalla Procura di Locri.

''Ho chiesto - ha detto Bragho' - un incontro con il neo Ministro Sandro Bondi affinche' vengano compiuti accertamenti piu' approfonditi al largo di Riace.
Le anomali metalliche riscontrate potrebbero essere dovute a dei rifiuti
ma non e' escluso che ci possano essere anche altri reperti archeologici.

E' indispensabile, quindi, che vengano compiute delle ispezioni marine
per accertare in modo inequivocabile di cosa si tratta''.(ANSA).


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(ANSA) - REGGIO CALABRIA, 2 LUG

Un testimone avrebbe assistito al furto
di alcuni materiali appartenuti ai Bronzi di Riace.

Il testimone, sulla cui identita' viene mantenuto il massimo riserbo,
e' stato individuato dal ricercatore vibonese Giuseppe Bragho' che nei mesi scorsi,
dopo una ricerca durata qualche anno, ha denunciato il furto di un elmo, di una lancia ed uno scudo appartenuti alle due statue.

Bragho' ha segnalato la testimone ai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio artistico di Cosenza che stanno indagando sulla scomparsa dei reperti.

Il testimone, secondo quanto si e' appreso da Bragho', avrebbe assistito accidentalmente al recupero dei bronzi ed alla scomparsa di alcuni reperti.

Il racconto del testimone,che pare sia ricco di particolari utili per le indagini, e' stato acquisito dai carabinieri.

Nei mesi scorsi gli investigatori hanno acquisito dal ricercatore vibonese
una serie di fotografie e documenti dai quali emergerebbe che al momento del ritrovamento dei Bronzi di Riace, avvenuto 35 anni fa, con le due statue c'erano anche due scudi, una lancia e probabilmente anche un terzo 'guerriero' che pero' sono spariti.

La documentazione e' stata raccolta da Bragho' nel corso di ricerche compiute negli anni scorsi nell'archivio storico di Reggio Calabria.

''L'episodio raccontato dal testimone - ha detto il ricercatore Vibonese -
non e' l'unico ad essere avvenuto.

Pare che i furti siano stati diversi, svolti da personaggi disparati''.

Nelle settimane scorse Bragho' e' stato ricevuto da Silvana Rizzo, consulente culturale del Ministro Rutelli.

''Concretamente nel corso dell'incontro - ha aggiunto Bragho' - e' stato proposto un imminente, successivo incontro tra i vertici nazionali inquirenti finalizzato a fare il punto sulla vicenda. Tra l'altro mi hanno risposto positivamente alla richiesta
sulla pronta disponibilita' di una nave scientifica da ricerca, missione finalizzata ad analizzare la qualita' delle 'anomalie metalliche riscontrate nel 2004 nelle
adiacenze delritrovamento dei Bronzi e mai finora approfondite''.(ANSA).

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http://www.patrimoniosos.it/rsol.php?op=getarticle&id=27672

http://www.calabrialinks.net/portal/modules.php?name=News&file=print&sid=96

Vibo Valentia, 16 feb. (Apcom) -

Lancia e scudo di uno dei due Bronzi di Riace furono venduti a emissari del museo
Getty di Los Angeles. Questa la testimonianza del giornalista Rai Franco Bruno in una intervista pubblicata oggi da Il Quotidiano della Calabria.

La storia dei Bronzi è tornata d'attualità da qualche tempo, dopo che il Ministero dei Beni Culturali ha deciso di interessarsi ad un libro-dossier ("I Bronzi- l'altra
verità") scritto da uno studioso calabrese, Giuseppe Braghò.

Secondo il Quotidiano, qualche settimana fa il Ministro Rutelli avrebbe anche trasmesso il dossier alla Procura.

Bruno, nell'intervista, afferma che nel 1981 incontrò un mediatore di reperti, il quale affermava di aver trafugato uno scudo ed una lancia di uno dei Bronzi. A Bruno, il mediatore fece vedere due fotografie, una dello scudo ed una della lancia, affermando di averli trafugati e poi offerti agli emissari del museo Getty.

"Una volta trasmessi i servizi- ricorda Bruno al Quotidiano- scoppiò l'inferno".

Il giornalista fu convocato da un giudice e formalmente indagato dopo la deposizione.

"L'avvocato - ricorda ancora - è riuscito a convincere il giudice sul fatto che non fossi tenuto a rivelare la mia fonte e da allora non ne ho saputo più nulla...

Dopo qualche tempo, trovandomi a Roma, sono andato dal comandante dei carabinieri.

Ho chiesto se fossero stati al museo Getty ad indagare: lui disse di no, che erano in pochi, che non potevano concentrarsi solo su questo".

Quanto alle foto, il trafugatore non permise al giornalista di fare riprese né copie.